(a Blind Sight Story)

Un progetto di Giangiacomo Rocco di Torrepadula, a cura di Luca Panaro, in collaborazione con Chiara Ferella Falda e Pier Paolo Pitacco – A project by Giangiacomo Rocco di Torrepadula, curated by Luca Panaro, in collaboration with Chiara Ferella Falda and Pier Paolo Pitacco

Il 25 maggio 2020 George Floyd, fu ucciso da un poliziotto bianco di Minneapolis che lo tenne a terra per nove interminabili minuti, soffocandolo con un ginocchio sul collo. “I can’t breathe” (“non riesco a respirare”), sono state le sue ultime parole. Quella morte così ingiusta e disumana, filmata e fotografata da testimoni che ne hanno diffuso le immagini sul web, ha risvegliato l’indignazione e la consapevolezza popolare, dando il via a quello che può essere il più grande movimento sociale di protesta nella storia degli Stati Uniti e forse nel mondo intero.

Proprio vedendo quelle immagini, Giangiacomo Rocco di Torrepadula ha istintivamente scattato una sequenza fotografica di una candela privata della sua fiamma: 9 fotografie per ciascuno di quei drammatici minuti. Una fiamma che si spegne gradualmente; prima rimane il fumo a disegnare una traccia di quella presenza, poi tutto scompare nel nero profondo dell’immagine, a rappresentare uno stato d’animo legato all’episodio della morte di Floyd che qui diventa universale. 

A partire da questo lavoro fotografico, con lo scopo di generare una riflessione corale sul problema del razzismo, l’artista ha quindi avviato un più ampio progetto di mail art partecipativo spedendo circa 600 cartoline, che da un lato mostrano uno scatto della sequenza della candela, e chiedendo ai destinatari di restituirgli una frase, un disegno, un’immagine, qualunque idea o emozione che quella fotografia potesse suggerire loro. 

La reazione è stata sorprendente, hanno risposto all’appello centinaia di persone: personaggi famosi, creativi affermati, artisti, nomi del mondo dell’arte e della cultura, poeti, scrittori, esponenti di punta della comunità nera e gente comune. Sono tornate in risposta oltre 400 cartoline piene di sentimenti, pensieri, riflessioni intime, disegni, segni grafici, collage con stralci di poesie e fotografie, persino QR code che rimandano a composizioni musicali e video, realizzate con una varietà di mezzi espressivi differenti. Una rappresentazione delle emozioni e dell’animo della collettività, riunita sotto il segno della consapevolezza. Un archivio di piccole grandi opere d’arte dedicate a George Floyd e a ciò che la sua morte ha rappresentato, tutte esposte per la prima volta in mostra ad Assab One nel maggio 2023, con il patrocinio della Fondazione Cariplo, e raccolte in un volume edito da Skira, di contestuale pubblicazione, entrambi a cura di Luca Panaro, in collaborazione con Chiara Ferella Falda e Pier Paolo Pitacco.

Tra i nomi noti che hanno partecipato i fotografi Oliviero Toscani, Maurizio Galimberti, Mario Cresci, Francesco Cito; gli attori Cristiana Capotondi, Giuseppe Cederna; i musicisti Max Casacci (Subsonica), Andy (Bluvertigo); i giornalisti Gad Lerner, Carlo Verdelli, Michele Buono; i curatori Denis Curti, Fortunato D’Amico, Roberto Mutti; lo scrittore Maurizio De Giovanni; gli artisti Ercole Pignatelli, Max Marra e Fondazione Pistoletto; il rapper Amir Issaa e il writer Flycat; gli architetti Giulio Cappellini, Italo e Margherita Rota, Ilaria Marelli; il direttore d’orchestra Riccardo Chailly; gli illustratori Emilio Giannelli, Beppe Giacobbe, Sandro Fabbri e tanti altri ancora. A corredo delle cartoline sono inoltre presenti i saggi di alcuni attivisti ed esponenti di punta della comunità nera quali Luisa Wizzy Casagrande (Metissage Sangue Misto founder), Rahma Nur (poetessa), Angelica Pesarini (University of Toronto), Adama Sanneh (CEO Moleskine Foundation).

25 May 2020 George Floyd was killed by a white Minneapolis policeman who held him down for nine unending minutes, choking him with a knee on his neck. ‘I can’t breathe’ were his last words. His death, which was so unjust and inhuman, was filmed and photographed by witnesses who spread the images on the internet. It awakened public outrage and spread awareness, triggering what may well be the largest social protest movement in US history, and maybe in the entire world.

Seeing those images, Giangiacomo Rocco di Torrepadula instinctively took a photographic sequence of a candle deprived of its flame: 9 photographs for each of those dramatic minutes. A flame that gradually goes out; first the smoke remains, drawing a trace of its presence, then everything disappears into the deep black of the image, representing a state of mind linked to Floyd’s death that is universally relatable. 

Starting from this photographic work, with the aim of generating a collective reflection on the problem of racism, the artist then launched a broader participatory mail art project, sending out about 700 postcards, showing a shot of the candle sequence on one side, and asking the recipients to return it with a sentence, a drawing, an image, any idea or emotion that that photograph might evoke in them.

The response was astonishing, hundreds of people answered the call: celebrities, established creatives, artists, names from the world of art and culture, poets, writers, leading members of the black community and ordinary people. Over 400 postcards full of feelings, thoughts, intimate reflections, drawings, graphic designs, collages with excerpts of poems and photographs, even QR codes referring to musical compositions and videos, made with a variety of different mediums, came back in response. A representation of the emotions and soul of the community, brought together in the name of spreading awareness. An archive of small great works of art dedicated to George Floyd and that which his death represented, all exhibited for the first time at Assab One (Milan) in May 2023, with the contribution (“patrocinio”) of the Foundation Cariplo and collected in a book published by Skira, both edited by Luca Panaro, in collaboration with Chiara Ferella Falda and Pier Paolo Pitacco.

Among the well-known names that took part were the photographers Oliviero Toscani, Maurizio Galimberti, Mario Cresci, Francesco Cito; actors Cristiana Capotondi, Giuseppe Cederna; musicians Max Casacci (Subsonica), Andy (Bluvertigo); journalists Gad Lerner, Carlo Verdelli, Michele Buono; curators Denis Curti, Fortunato D’Amico, Roberto Mutti; the writer Maurizio De Giovanni; artists Ercole Pignatelli, Max Marra and Fondazione Pistoletto; rapper Amir Issaa and graffiti artist Flycat; architects Giulio Cappellini, Italo and Margherita Rota, Ilaria Marelli; conductor Riccardo Chailly; illustrators Emilio Giannelli, Beppe Giacobbe, Sandro Fabbri and many others. Also accompanying the postcards are essays by some leading activists and representatives of the black community such as Luisa Wizzy Casagrande (Métissage Sangue Misto founder), Rahma Nur (poet), Angelica Pesarini (University of Toronto), and Adama Sanneh (CEO Moleskine Foundation).

This gallery only includes the last arrived postcards. A more complete gallery of 382 postcards plus some written contributions are included in the book “A Postcard for Floyd”, published by Skira.

La galleria contiene solo le ultime cartoline arrivate. Una più completa serie di 382 cartoline, più alcuni contributi scritti sono raccolti nel libro “A Postcard for Floyd”, edito da Skira.